Oggi li diamo quasi per scontati, ma gli ascensori per molto tempo sono stati dispositivi ai limiti della fantascienza, vere e proprie meraviglie ingegneristiche, soprattutto nell’antichità. Ascensori rudimentali, infatti, erano utilizzati già diversi secoli prima di Cristo.
Più che ascensori, a dire il vero, si trattava per lo più di argani, azionati dagli animali o direttamente dalle persone. Nei casi più rari erano meccanismi dotati di ruote ad acqua. La rivoluzione nella tecnologia degli ascensori iniziò molto più tardi, con l’invenzione dell’idraulica moderna e dell’elettricità.
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L’ascensore in epoche pre-moderne
Una forma semplice e rozza di trasporto verticale di oggetti era presente nell’antico Egitto. Il più grande bisogno degli agricoltori egiziani era il trasporto dell’acqua del Nilo verso i campi coltivati. A tal scopo, l’acqua veniva raccolta in vasi di terracotta e tirata su con una corda di canapa. Gli studi dimostrano che diverse migliaia di schiavi lavoravano, ogni stagione, per riempire i vasi.
L’architettura, in generale, ha sempre richiesto metodi per raggiungere le zone più alte degli edifici. Egiziani, romani, babilonesi e altre popolazioni antiche idearono sistemi di funi e carrucole spesso molto sofisticati per scopi di costruzione.
Lo scienziato e inventore greco Archimede creò, attorno al 236 a.C., il primo ascensore basato su pulegge e argani per oggetti e persone. Si trattava di una fune avvolta attorno ad una ruota, con due pesi alle estremità. Il motore era la forza delle braccia umane, ma lo sforzo richiesto era mitigato da un’attenta gestione di contrappesi. Questa soluzione si diffuse rapidamente in tutta la Grecia antica.
Il più complesso sistema di ascensori dell’antichità fu realizzato invece a Roma, all’interno del Colosseo, attorno all’80 d.C. Ospitava 24 gabbie per ascensori, azionate dalla forza di 224 schiavi. Squadre di 8 schiavi lavoravano su ogni singolo verricello, per trasportare gladiatori e bestie feroci nell’arena.
Tra 600 e 700 anni dopo, nella Spagna dominata dai Mori, appaiono altri esempi di macchine per il trasporto verticale di persone all’interno di palazzi.
Durante il Medioevo, molti castelli e diversi monasteri di montagna utilizzavano piccoli ascensori “a cesto” per trasportare persone e merci verso le loro mura più alte. I monaci più dediti all’isolamento costruirono le proprie sedi senza accessi da terra, con l’ascensore come unica possibilità di ingresso.
Lo scarso successo dei primi elevatori moderni
In epoche più recenti, le macchine per il trasporto verticale furono dapprima progettate per usi molto personali. Il primo ascensore esclusivamente per essere umani fu costruito nel 1743 per il re Luigi XV di Francia. Collegava il suo appartamento a Versailles a quello della sua amante, Madame de Chateauroux, che viveva un piano sopra di lui.
Nel 1793 il meccanico e inventore russo Ivan Kublin creò il primo ascensore che sollevava la sua cabina utilizzando meccanismi a vite ed è stato anche il primo ascensore ufficialmente commercializzato. I suoi ascensori furono installati solo in due palazzi reali russi, a San Pietroburgo e Mosca, e trent’anni dopo a Londra.
Nel 1823, due architetti, Burton e Hormer, costruirono una “sala ascendente” per offrire ai turisti una vista panoramica di Londra. Nel 1835, Frost e Stutt, anch’essi architetti, realizzano in Inghilterra il “Teagle”, un ascensore a vapore con cinghie e contrappeso.
Nel 1846 Sir William Armstrong inventò la gru idraulica e con essa i primi montacarichi idraulici, che sostituirono pian piano il vapore e vennero comunemente usati in edilizia e nell’industria durante l’800. Queste soluzioni non erano adatte a muovere merci lungo gli edifici più alti, per questo fu poi adottata una variante a fune con più pulegge, inventata nel 1850 da Henry Waterman, a New York.
In generale, fino alla seconda metà del 19° secolo gli ascensori non hanno avuto molto successo, a causa della loro inaffidabilità e della mancanza di sicurezza. La rottura delle funi e altri guasti meccanici dovuti all’usura e al peso eccessivo causavano spesso incidenti, il che scoraggiava gli imprenditori del tempo ad utilizzarli per spostare oggetti nelle loro fabbriche. L’uso per passeggeri umani era quasi impensabile.
La svolta arriva con la sicurezza
L’uso di leve, funi, pulegge e altri mezzi di sollevamento sopravvisse senza miglioramenti significativi fino all’invenzione, nel 1852, del freno di sicurezza da parte di Elisha G. Otis (1811–61). Otis tenne una teatrale dimostrazione alla Fiera mondiale di New York, nel 1854, e lo brevettò nel 1861.
Negli stessi anni, Otis Tufts (l’omonimia è casuale) inventa la “ferrovia verticale” e ne depositò il brevetto nel 1859. Per la prima volta, si introduce l’utilizzo della cabina, molto più sicura rispetto alle semplici piattaforme utilizzate fino a quel momento.
Il freno di sicurezza e la cabina trasformarono rapidamente uno strumento industriale poco affidabile e poco utilizzato in un efficace mezzo di trasporto non solo di merci, ma anche di persone. A livello commerciale, il primo ascensore sicuro per passeggeri fu installato nel 1857 in un grande magazzino di Manhattan di proprietà di E.V. Haughwout e Co.
È proprio grazie al successo commerciale degli ascensori sicuri per passeggeri, che gli architetti e i costruttori hanno iniziato a costruire edifici più alti. Fino a quel momento, infatti, abitare al di sopra del primo piano non era una condizione desiderabile, perché fare le scale è faticoso.
Con il diffondersi dell’ascensore sicuro, questo problema fu risolto: a partire dalla seconda metà dell’800, le classi abbienti nelle città si trasferirono rapidamente dai primi piani a quelli superiori, lontano dalla polvere e dal clamore delle strade metropolitane. Le città, quindi, iniziarono a svilupparsi in altezza fino ad essere dominate dagli odierni grattacieli.
Verso il cielo e oltre
Nel 1880 il tedesco Werner von Siemens realizza il primo ascensore elettrico, mentre è del 1924 il primo ascensore automatico, cioè che non ha bisogno di personale per l’utilizzo. Da qui in avanti è stato un susseguirsi di innovazioni tecnologiche che hanno reso il viaggio in ascensore sempre più sicuro, efficiente, silenzioso e veloce.
Vengono quindi adottati le porte automatiche e la regolazione elettronica della velocità, mentre il vano macchina sparisce grazie allo spostamento delle apparecchiature meccaniche direttamente nel vano di corsa.
Oggi l’ascensore è un mezzo di trasporto comune, presente in milioni di edifici in tutto il mondo. L’evoluzione tecnica punta ora su sistemi ecosostenibili, a consumo ridotto e sempre meno ingombranti. Allo stesso tempo, la ricerca si sta concentrando sul comfort e il miglioramento dell’esperienza di viaggio, anche attraverso la sinergia con i nuovi device digitali e l’internet of things.
In futuro, ne vedremo delle belle!